ELOGIO DEL RITARDO MENTALE di Alessio Miglietta
Spesso, mentre sono in macchina, nel percorso che traccio per andare dalla mia ragazza, incrocio un uomo, che a dispetto dei suoi 42 anni dentro è ancora un ragazzino. Passeggia senza sosta da un capo all'altro del quartiere, talvolta sembra spaesato, perso nel nulla, in altre circostanze, in realtà rare come i denti di gallina, sembra assorto da un'infinità di algoritmici pensieri. Diventa parte di un quadro in movimento, ritrovandosi nel mezzo di un fastidioso circo che invade la quotidianità. Dentro è ancora un ragazzino perché pur avendo trascorso più di quattro decadi su questa terra, è rimasto imprigionato nei suoi quindici anni per cause apparentemente sconosciute; il suo nome è Luigi. Mi è capitato di parlarci spesso, per quanto possibile, un paio di volte addirittura mi sono unito a lui in qualcuna delle sue passeggiate, per sentire quale dei due silenzi facesse più rumore. Luigi amava guidare, ma da quando ha imboccato...