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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

MONOLOGO DI UN ADDIO [Cieli Di Valium] di Alessio Miglietta

Rimpianto. Eppure mi sento sensibile a lei così come lo sono al suono del violino in una ballata rock. Quel violino è lei, velluto angelico che si infrange sulle mie eclissi, rifrangendogli contro la mia luce perduta. Ascolto il mare, la più bella ballata rock mai scritta dalla natura, fusione sublime di poesia, chitarre invisibili, di orchestre, e percussioni sulle rive. Sorrido, assuefatto. Ascolto il mare e mi distendo sulla sabbia morbida. Guardo il cielo, e sembra primavera, posso chiudere gli occhi e volare con la fantasia. Penso a lei, ed il mio sorriso si ritrae, ferito. L’ho persa nei miei giorni, l’ho persa nei miei desideri inesplosi, l’ho persa, e tanto basta a rendermi un’incognita che cammina, respira, fuma troppe sigarette, e che poi, d’un tratto, troppo spesso si ferma. A pensare a lei. Il tempo scorre, e ci allontana, l’ha sempre fatto, anche nei miei sogni, come se avesse una fottuta fretta di riaverla, ma sappiamo entrambi quanto lei sia mia, non del tempo. A volte,

FONDERSI CON IL FOGLIO (E CON IL MONDO EDITORIALE) di Alessio Miglietta

Mi dico che è il momento giusto e devo sbrigarmi. Certo, sarebbe più facile se ci fosse un foglio di carta, prenderei la penna e le parole non rimarrebbero incastrate in una vena del cervello o nella gola, ma scenderebbero fino alla mano, sporcherebbero il foglio, ci resterebbero attaccate con tutto quello che si portano dietro. È il potere della pagina bianca, credo. Ti risucchia e ti libera, è la tua possibilità di buttarti da un’altra parte. “Allora?” mi chiede il mio editore, accendendosi una sigaretta. “Allora? Beh, te lo dico sinceramente, io un romanzo del cazzo sui vampiri non lo scrivo neanche se mi dai dieci milioni di euro”. “No, tesoro, tu hai firmato un contratto, e penso proprio che lo scriverai, se vorrai vendere ancora qualche copia.” “Fanculo al contratto, la mia risposta è no”. “Diamoci un taglio, dimmi quanto vuoi e troviamo un accordo”. “Non voglio i tuoi soldi, voglio la libertà di scrivere quel cazzo che mi pare”. “Il mercato non lo permette, lo sai”. “Fanculo al