Nuova recensione per L'IMMAGINE DEFORME, di Massimo Ridolfi di Navuss.it [Cultura]
«Nel buio risplende il me bambino Che hai rapito con il desiderio d’essere madre» Alessio Miglietta “Nelle cavità della mia mente / Ho sentito una nebbia densa distendersi” (p.11): inizia così il racconto esistenziale di Alessio Miglietta, perché è inevitabile che in un’opera letteraria ci sia racchiusa l’esistenza del suo autore, uomo capace, però, dell’invenzione: è questo l’autore, un inventore; e in poesia è un inventore di forme dove conservare i suoni, la musica; la risonante musica; la risonanza della musica. Quindi ancora di più, ma come sempre, mi avvicino con l’orecchio alla lettura di questo libro; che allora seguo con l’orecchio e ne verifico con il corpo la consistenza vibratoria de la risonanza di cui è capace ogni sillaba della parola, che per vivificare va letta con l’ausilio della voce, sempre. L’immagine di noi è deforme, sembra volerci dire questo poeta, viventi di un corpo che cambia dentro la storia particolare che racconta ognuno di noi: che si adatti ...