HO SOGNATO JOHN LENNON di Alessio Miglietta

Stanotte ho sognato di essere John Lennon. Avevo gli stessi occhi innamorati, gli stessi timidi lineamenti del viso, probabilmente gli stessi sogni, ma credo fosse semplicemente una sensazione della fase Rem, una di quelle capaci di accompagnarti per tutta la giornata successiva e di farti camminare a un metro da terra. Avevo lo stesso desiderio, quello di cambiare il mondo. Passeggiav(am)o tra gli ulivi tramortiti dal vento, con una chitarra acustica a tracolla, in un fresco pomeriggio di primavera, sovrastato da un sole tiepido che non aveva nulla di più da chiedere. John ed io, con le anime finalmente congiunte, allineate, quasi fosse un'eclissi. Poi le figure si sono divise, e mi sono improvvisamente ritrovato di fronte a John, in una sala da the, proprio nel cuore di New York City. Yoko non era al suo fianco, doveva essere sicuramente a fare delle commissioni, ma la cosa, apparentemente, non lo preoccupava. Ognuno era tornato se stesso. Lui, il brill...