MONOLOGO DI UN ADDIO [Cieli Di Valium] di Alessio Miglietta
Rimpianto. Eppure mi sento sensibile a lei così come lo sono al suono del violino in una ballata rock. Quel violino è lei, velluto angelico che si infrange sulle mie eclissi, rifrangendogli contro la mia luce perduta. Ascolto il mare, la più bella ballata rock mai scritta dalla natura, fusione sublime di poesia, chitarre invisibili, di orchestre, e percussioni sulle rive. Sorrido, assuefatto. Ascolto il mare e mi distendo sulla sabbia morbida. Guardo il cielo, e sembra primavera, posso chiudere gli occhi e volare con la fantasia. Penso a lei, ed il mio sorriso si ritrae, ferito. L’ho persa nei miei giorni, l’ho persa nei miei desideri inesplosi, l’ho persa, e tanto basta a rendermi un’incognita che cammina, respira, fuma troppe sigarette, e che poi, d’un tratto, troppo spesso si ferma. A pensare a lei. Il tempo scorre, e ci allontana, l’ha sempre fatto, anche nei miei sogni, come se avesse una fottuta fretta di riaverla, ma sappiamo entrambi quanto lei sia mia, non del tempo. A volte, ...