L'IMMAGINE DEFORME, il punto di vista di Loredana Borghetto

L'IMMAGINE DEFORME, il punto di vista di Loredana Borghetto *

Una puntata intensa e stimolante quella del 15 marzo che ha avuto come ospite il poeta Alessio Miglietta con la sua silloge “L’immagine deforme”, che segue “Poema nero” e precede “Letteratura rock”, fresca di stampa.
Illustrando la genesi dell’opera suddivisa in sei sezioni, composta quasi di getto, il Poeta si è messo a nudo, non nascondendo la sua fragilità e presentandosi senza infingimenti, senza retorica o toni vittimistici, proprio come ne “L’immagine deforme”, un diario impietoso e drammaticamente lucido, quasi una cartella clinica della sua depressione, l’aguzzino invisibile e il mostro che per un certo periodo lo ha reso estraneo a se stesso. 
Nessuna autoassoluzione da parte del poeta, che scrive “io ho costruito tutti i miei fantasmi/ con la maestria di un artigiano”, nessuna reticenza ad esaminare tutte le sue ferite per curare le quali non ha più né ago né filo.
L’auscultazione del sé malato raggiunge il momento di maggior tensione nella IV sezione “Insonnia e benzodiazepine”, incentrata sull’esperienza molto dura e debilitante dell’insonnia, che Alessio Miglietta ha la forza di trasformare in un “esperimento” nel corso del quale compone la silloge, comprendendo, forse, il valore salvifico della poesia, certamente quello della musica, una grande passione del poeta-musicista, per il quale la musica diventa poesia e la poesia si fa musica.
Nella raccolta poetica viene descritto anche il difficile cammino alla ricerca di un modo per rinascere e amare, per scoprire nuovi desideri e nuove “comete”, un percorso accidentato nel corso del quale trovano spazio momenti e stati d’animo contrastanti: la resa, la fuga, l’attesa, ma anche la resistenza, il coraggio e la resilienza per poter rivedere il sole oltre le palpebre.

Dialogare con Alessio Miglietta è stato stimolante e arricchente anche per i numerosi riferimenti a poeti e scrittori del passato, linfa che nutre la sua poesia, che ha come segno distintivo l’autenticità, risultato di un mix perfetto di tradizione e innovazione, che talora diventa contestazione. 

Il tempo è stato veramente tiranno perché sarebbe stato interessante soffermarci su altri snodi significativi della silloge che, con immagini talora evocative e spesso realisticamente crude, ci sfida a guardarci dentro, a trovare il coraggio di scoprire le ferite che ancora cerchiamo di nascondere.
Questo vuole essere un invito a riascoltare la puntata e soprattutto a leggere “L’immagine deforme” per apprezzarne la carica emotiva e il grande valore poetico.

* Loredana Borghetto, poetessa, scrittrice, iscritta a Officina Mediterranea - Veneto 

Link della puntata
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