RADIO ITALIA SOLO MUSICA DI MERDA


La strepitosa classifica di #radioitalia con qualche piccola considerazione. Pronti? 

#Blanco – Piangere a 90
Una corsa a novanta verso l’autoerotismo emotivo: ti sbatti tanto per un orgasmo sentimentale, ma tutto quel pianto rimane appeso come un preservativo bucato.

#Annalisa – Maschio
Inno masturbatorio maschilista: la voce di Annalisa si perde in preludi verbali inutili, come pregare un idolo inesistente e scoprire che è di latta.

#Alfa feat. #ManuChao – A me mi piace
Tentativo ridicolo di world music che sbaglia l’urgenza: una fusione che suona come un bicchiere rotto, piuttosto che un inno, è solo polvere in faccia.

#AchilleLauro – Amor
Affogato nell’autoindulgenza sacra, questo fronzolo suona come un’ostia rancida: non c’è amore, solo un altare di vanità.

#Fedez e #CLARA – Scelte stupide
Non sono solo scelte, è un’orgia di banalità senza ritegno: Fedez e CLARA si danno all'idea idiota di compiere fosse un sacrilegio proporre una canzone del genere..

#TheKolors – Pronto come va
Chiedere “come va” dopo aver sentito questo brano è come domandare a un cadavere se ha fame: il silenzio risponde con un nitido, atroce nulla.

#Elodie – Mi ami mi odi
Oscillazione da giostra psicotica, ma il meccanismo è arrugginito: Elodie sbava contraddizioni e nasconde un vuoto cristallino dietro effetti speciali scadenti.

#FabriFibra e #TrediciPietro – Che gusto c’è
Chiedere “che gusto c’è?” ascoltando questo pezzo è come annusare l’asfalto bollente: una costante esplosione di sterco verbale che non sa nemmeno di cosa parla.

#Jovanotti – Occhi a cuore
Tentativo di "poetica" d’accatto che profuma di venduto: Jovanotti prepara un brodetto emozioni come se fosse un cuoco alle prime armi, ma il risultato è più vicino alla merda che a un buon piatto.

#pinguinitatticinucleari e #MaxPezzali – Bottiglie vuote
Un brindisi alla nullità: i Pinguini scavano tra bottiglie vuote e ode allo sconforto, peccato che la voce di Pezzali sembri un’eco stonata in un cimitero. Accoppiata agghiacciante. 

#Noemi – Non sono io
Autodenuncia di identità fallita, ma suona più come lamento da legionella: Noemi piange un’assenza che nessuno si sogna di cercare.

#Tananai – Alibi
Tentativo goffo di noir da discount: l’alibi di Tananai è la scusa perfetta per spegnere la radio e piantare patate. Braccia rubate all'agricoltura. 

#Ghali – Chill
Il “chill” di Ghali è un’offesa alla noia: un calderone di beat scontati dove il rapper sbava parole da barbone intellettuale.

#Boomdabash e #LoredanaBertè – Una stupida scusa
Ccome ogni fottuta estate ci ritroviano questa tortura sonora, è un continuo galleggiare su un mare di stereotipi stucchevoli e banali, conditi da un sound da due soldi.

#Marracash – Lei
Marracash crede di scalfire cuori, ma questa “Lei” è un’ometto di carta: parole patinate, anima bidimensionale.

#Rkomi – Dirti no
Rkomi si rifiuta in un loop di note stantie: dirti no, direte voi, a un disco che non merita nemmeno un mese di vita. Talento zero, lo dico da quando l'ho visto per la prima volta. 

#Ultimo – Bella davvero
Magnifico intruglio di emozioni da supermercato: “Bella davvero” è il manifesto dell’ipocrisia sentimentale, senza cuore né cervello. Soprattutto di chi ascolta e sceglie di farlo.

#AlessandraAmoroso – Cose stupide
Inno all’inutilità spacciato per ballata: La Amoroso si aggrappa alla banalità come un’anima in via di estinzione. La vera cosa stupida è ascoltare questa "artista".

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