POETI MALEDETTI MODERNI di Alessio Miglietta

"Questa è una storia incentrata su favole e principesse, morte e superstizione, religione e pornografia, sogni ed ossessioni.
Il Nuovo Poeta Maledetto si ciba di questa scialba e contraddittoria quotidianità e ne ricava gemme raffinate, di cruda bellezza e cupa sobrietà.
Senza scordare le origini dei Fiori Del Male che l' hanno generato, dalla spuma dei mari più tempestosi, il nostro affezionatissimo Dario si guarda sempre indietro, con nuda riflessività e calma apparente.
Al suo interno batte un cuore caldo come un sole d'agosto, ma oscurato dalle nuvole.
Ogni battito è una parola di disapprovazione verso un mondo che ha perso la lucidità e la voglia di stupire, di stupirsi.
Dario diventa lo specchio delle brame di sé stesso e della società a cui appartiene, ma si distacca da essa per poterla attaccare con versi acuminati, e mostrare tutto il suo disprezzo, tutta la sua malinconia, tutte le domande a cui nessuno risponderà.
Forse perché troppo complesse, forse perché gridate in silenzio, forse perché Dario è solitario, è freddo, e non ha bisogno di parole al vento dette da altri, che sanno di pandemie.
Lui le crea da sé.
È l'alba di un giorno qualunque, la prima luce del sole appare tra le finestre, districandosi dalle ultime oscurità, ma nell'anima di Dario la vera fiamma non si è mai accesa realmente.
Almeno non ancora.
Lui tenta l'assalto al vortice di follia che lo turba, e si sfoga scrivendo poesie oscure tra una sigaretta e l'altra, all'ombra di un calice colmo di un vino pregiato, rosso come sangue umano.
Intorno al suo corpo decine di candele riscaldano la sua posa da meditazione, a gambe incrociate, con il conforto di un grande cuscino blu su cui posare pensieri, parole e lussuria privata.
Al termine di ogni idea adagiata su carta, Dario urla al mondo con rabbia e disperazione, tutta quella che ha dentro, come per liberarsi da una maledizione.
Scioglie i suoi capelli, lunghi fino alle spalle e tenuti fermi da un elastico nero, mossi come onde e scuri come i suoi occhi, imbraccia la sua chitarra elettrica come fosse un fucile e cerca il suo bersaglio.
Ne esce fuori un assolo sempre più selvaggio, inquieto, di quelli che fanno venire i brividi, di quelli che servono una dose di adrenalina purissima, ancora calda, in una siringa d' argento pronta ad iniettare l'essenza della libertà.
Le vene di Dario attendono la loro boccata d'aria, si estendono come autostrade in un corpo forte e insonne, dalla testa ai piedi, senza sensi unici, senza divieti di sosta o limiti di velocità, avvolto dai confini del suo inferno privato.
Lontano da ciò che non vedrà mai, la sua mente arguta assorbe dalla notte la vera essenza della vita che egli cerca, quella che vale la pena di essere vissuta a fondo, calma e incauta allo stesso tempo, fredda e passionale, limpida e misteriosa.
Come fosse un vampiro, Dario bagna le sue labbra col sangue di Giuda per l'ultima volta, guardando fuori dalla finestra e dare un'ultima occhiata all'esterno del suo spazio.
Il sole ha intrapreso la sua ascesa tra i fitti palazzi dell' interland milanese, è iniziato ufficialmente il giorno.
E lui avvolge il suo corpo nudo in un puro lenzuolo di seta bianca, come un fantasma, un po' come un Cristo, addormentandosi, in controtendenza con gli orologi, con l'etica, con la società che lo ha da sempre imprigionato.”

La mia domanda, caro lettore, è questa: quanto c'è di diverso tra Dario, il protagonista della storia, te, e me?
Nessuna, siamo uno l'alter ego dell'altro, ed è meraviglioso, soprattutto se pensi che questo Dario non esiste realmente.
Siamo tutti fratelli, a quanto pare, ed è per questo che non mi offendo quando mi dicono figlio di puttana (JM docet...).


A.

Commenti

Post popolari in questo blog

LA MIA LINEA EDITORIALE: MESSAGGIO PROMOZIONAL-LETTERARIO

Vi presento il mio nuovo libro: POEMA NERO, edito da The Creepy Books Edizioni, curato da Aldo Luigi Mancusi.

PROMO ESTIVA LIBRI 1+1 gratis 📚