EMOZIONI ACIDE di Alessio Miglietta


Ho avuto una giornata pessima oggi. Mi sdraio sul divano, finalmente, non ho neanche voglia di cenare.
Lei, a quanto pare, nei suoi trascorsi da queste parti, ha dimenticato un po’ delle sue strane polveri magiche. Poco male, non mi tiro certo indietro.
Adagio questa strana cipria sulla linea di giunzione della mia sigaretta, bevo un sorso di whisky.
Accendo, ascolto uno strano scoppiettare.
Aspiro, c’è qualcosa di diverso in questa stanza. Fumo denso. Pensieri tatuati con il vestito da sera.
Iniziano a danzare.
E tutto inizia a girare…
                                                                …girare…
                                                                                                                  …girare…

Dove sono? Nel Paese delle Meraviglie? Ma io non sono Alice, né il Bianconiglio. Qualcosa non torna. Sono in un viaggio mistico La cosa mi piace ed anche molto. Mi intriga & entusiasma. Il misticismo è un momento sottile ripetuto all’infinito Dove sovrapporre pensieri coalizzati contro sé stessi. Osservo il cielo estasiante Attraverso il vetro Di una bottiglia vuota E scorgo il mio sogno. Vorrei una bocca di donna da scopare & baciare Nello stesso istante in cui osserverei un’ape riciclata che raccoglie i pollini di un fiore in disuso. Universo piovoso che scivola silente
tra stelle & paure. Le convulsioni della terra appaiono regolari come attacchi epilettici. Una rana di vetro poggiata su una nuvola si fa incandescente come per somatizzare i mali del mondo. Illuminerà le sue miserie derise & abbandonate Prima di infrangersi su un suolo freddo letto di gerbere & cadaveri. Di fronte ad una birra Scorro con gli occhi Tra i cristalli ambrati Come se vedessi Un bellissimo cortometraggio a luci rosse. Un sorriso accademico oscura la freschezza di questa notte estiva fatta di zanzare cuneiformi & fuochi d’artificio. Un serpente invecchiato racconta la storia di Adamo & Eva a cipressi scapigliati. Una donna mi offre del buon sesso Per liberarmi dei pensieri & con essi del mio sperma tossico. È la quotidianità che invade & inquina Lei lo sa. Con un inchino la invito a bere dal mio calice. Poi il buio, bianco. Sullo sfondo delizioso dei suoi gemiti alati il dio dei monsoni incorona fugace la sua prossima tempesta Che durerà il tempo di una sigaretta alla menta.
Sudore. Estasi urlata. Post-orgasmo elettrico. Silenzio.
Sento lo scroscio Delle piogge acide Mentre rovisto nei segreti gassosi di questo cielo chimico
saturo di beltà. Vorrei far parte di quelle molecole d’acqua Agglomerate come cornflakes nella tundra assopita delle emozioni magnetiche. Vorrei mangiare del sushi mentre compongo un haiku Invocando le tentazioni della mia nuda incoerenza bugiarda & occidentale.
Fantasmi di creta donne & rettili viola con cui passare una vita. Vorrei baciare dei seni lattei come fossi un infante. Vorrei continui & repentini cambiamenti di pensiero scaturiti dall’ignoto. Distruggendo uno specchio Trovo un me stesso Molto più gotico Sexy & intellettuale.
Mescolo veleno & ricordi nell’impasto fatuo della torta di mele di cui amo tanto vantarmi. Desideri fragranti si insinuano nel gusto che regalerò ai passanti in cambio di un bacio sterile. Assaggio un pezzetto del frutto proibito & sbucciato Ha il sapore della fica di una donna trasparente con cui dividere la notte. Orgasmo emotivo di emozioni contrastanti. Ho sognato lei che ora fluttua nella torta. Non resta che attendere la casta cottura in un forno che sembra un tramonto in pastello Poi potrò idealmente mangiarle & scoparle.
Polvere gelida Converte il mio spleen Come un impianto nucleare Rendendo fluorescente Ogni singolo movimento. Le mie mani inermi Diventano così Rami funesti Privi di frutti esotici. Gli occhi ormai dispari Sono stelle inesplose Spente migliaia & migliaia Di anni fa. Il cuore inesplorato Diviene il pianeta Più verde & succoso Che abbia mai visto Dissetato ad intermittenza Da getti incandescenti Di sangue ermetico Benzene & clorofilla. Che anche la torta fosse drogata?
Credo di essere Un concentrato di follia sognante.
Sono fatto di emozioni di fumo & vetro Amo tagliare ogni forma di supremazia & maledizione. Sono un poeta malinconico & maledetto dalla lingua che uccide fino ai capelli infedeli. Osservo i pensieri-lucertola Frutto di giornate identiche scandite da una pendola & dallo sgocciolare Lento & tossico del fluido ematico Dalle ferite ignobili del mio cuore. Credo di aver tentato il suicidio.
Caro diario ho capito finalmente perché non muoio mai ogni volta che perdo sangue. Maledette piastrine Sono tutte troie da calpestare.
Cazzo, non ricordo più Come mi chiamo. Forse il mio nome è “Morte & distruzione & dolore”?
Ed ogni volta che provo a chiamarmi in modo chimico & meschino scorgo solamente folle di ragazze elettriche. Tento di rinsavire dopo lo stupro subìto. Un’ombra universale mi ha preso alle spalle ignara & consapevole del volgare dolore che mi infliggeva per l’invidia di non poter mai arrivare al mio livello. Ho coltivato La strada dell’insonnia In momenti truccati come donne incatenate che si inginocchiavano di fronte allo scarso peso della mia morale. Vorrei suonare un violino d’amianto per redimermi da ogni azione sbagliata omessa & commessa per istinto & per amore. C’è un pianoforte bianco sul soffitto a tinte blu La sua coda radiosa mi accarezza la fronte scandita da gocce equidistanti di sadico alabastro. Spero non diventi ma mia corona cosmopolita. Mi piego lentamente al mio destino beffardo & ostile creato dal tedio o dai riflussi dorati della malinconia. Vorrei che il mondo si spegnesse di colpo come una candela profumata al thè verde per terminare questo duello velenoso. Ogni emozione muove i suoi passi elastici verso di me Sono senza ombra ormai & non lo sopporto. J’accuse.
Vorrei salire su una Bentley fiorata & tagliare le strade della mia città come burro caldo.
In preda ad un attacco di adrenalina lucida come uno specchio vorrei ubriacarmi insieme ad una donna per scoparmela fino alla prossima alba. Andrei poi al mare ad accogliere l’alone di fuoco prima di eclissarmi. Classico esempio di morte sociale.
Ignaro & succube mi perdo in un vicolo di incubi luminosi circondato dalla solita ipocrisia tattile Che mi asseconda in assenza di luce. È una gioia in lattice che si infrange sulla dinastia bluastra delle mie parole furtive. Vorrei bere dell’acqua che sgorga fluente dalle ire funeste della mia mediocrità. Soggiogato & deluso salto fino agli albori delle fresche sorgenti del mio ego di resina dimenticato come la storia della civiltà maya.
Nella mia prepotenza piccolo-borghese da disagio giovanile a volte credo che forse solo togliendomi la vita riceverei la dignità che la natura mi ha negato. Il mio abito mentale inizia a starmi stretto come un anello di fuoco intorno al cazzo teso.
Non riesco a muovermi. Sto per sentirmi male.
Devo muovermi con fretta astronomica per prendere un bus meccanicamente legalizzato Destinazione Nuova Vita. Credo di aver dimenticato la valigia ancora aperta scrigno di sogni traditi & di camicie bellissime. Ecco, lo vedo. Il bus è in partenza rosso come una fragola fibrosa & sintetica. Lo fermo in tempo fra tachicardia & fortuna. Mi appresto a salire la stretta triade
di scalini sospesi sperando che la corsa non costi troppo.
Tiro fuori un’altra donna dal castello Arroccata tra i miei sogni.
Particelle & anelli di fumo smarriti tra le ombre Strascichi di vox lontane & luci notturne in continua involuzione. Colori in movimento Aurore ritmate & energia astrale Ritagli di fuochi fluidi & getti d’acqua spasmodici. Arcobaleno elettrico che oscura & sovrasta un’autostrada al neon Caos raffinato & sorprendente scandito da inverosimili effetti di chitarre pinkfloydiane. Mari sognanti Cuori in sublimazione Monsoni quasi artificiali. Labirinti di vetro che custodiscono pensieri inquinanti Il nulla in tempesta L’ego suonato da un violino. Quiete innescata a lungo temuta aldilà del confine. Quaranta secondi da vivere piano mentre attraverso quel confine edonista.
Scenografia del mio orgasmo.
Non so precisamente cosa mi accada. Ho il cuore triangolare che brucia enzimi & sieri come se spargesse del sale luminoso su ferite seminuove. I polmoni densi pieni di acqua & sangue incutono timore alle passanti curiose Sadiche come reclute di un KGB d’avanguardia. Tendini statici & tessuti lacerati mi ruotano intorno dettagli di una cornice primitiva & metasessuale. Rimango al centro del ritratto surrealista circoscritto da un cerchio disegnato da un pennarello nero & tossico. Tutto questo per colpa di un angelo ribelle che afferma di essere Dio.
Egli porta il mio stesso nome Oltre ai miei lineamenti.
Ho sognato di perdere sangue dal cervello & dal cuore in preda al panico di chi ha paura del dolore. Lucente come specchio il mio plasma armonico fluiva lentamente come una processione di elementi orchestrali In attesa di una donna-vampiro pronta a darmi un nuovo brivido. O forse tre.
Io non ho niente Ho soltanto la vita. Stricnina Emozionale. Genesi immorale & retrò.
Non ho uno schieramento politico ma credo alla Rivoluzione Leggo ritagli di giornale riguardanti il Movimento Non ho fiducia in alcuno dei miei simili ma morirei per amore. Custodisco la speranza di un sogno vivo per un mondo costantemente migliore consapevole che ne rimarrò deluso. Le malattie si combattono dalle radici & lo sai anche tu. Vuoi che ti uccida, madre?
Immagina la morte & l’amore uniti Per una volta.
Evaporazione Massacro liquido L’anima cerca rifugio in terre di popoli estinti. Evaporazione Ero acqua ma adesso non so più cosa sono Guardo negli occhi il ciclone che mi porterà lontano da te. Evaporazione Mi perdo come stella nel cielo più blu L’anima accoglie un segreto più fluido Temo di non aver vissuto mai. La morte è solo il sogno lungo la via della vita.
L’amore mi entra dentro come una siringa infetta per decidere il mio destino irreale & condizionato. Baci di tempesta cullano gli occhi caldeggianti in attesa di un sospiro trasparente. Vorrei baciarle il ventre in attesa di un segnale morbido & incessante proprio da lei che mi tenta. È sexy come l’inferno. Lei è fonte di erotismo la sua luce mi attrae & io la inseguo fluido come acqua & come fumo. Mi manca da morire. Donna fantastica Farmaco & poi veleno dei miei giorni senza più volontà. Tu mi sfuggi. Io ti inseguo. Chi è più vivo fra noi?
Il cerchio della vita racchiude un po’ di morte dentro sé Ma lo fa con cura non risultando mai particolarmente imperfetto. Ma cosa è perfetto? Chi lo decide? Il sogno & l’invidia, forse? Ho osservato una farfalla oggi. L’ho invidiata & ho continuato a vivere controvoglia. Voglia. Avrei voglia di un’amnesia.
Voglio volare cercando un mondo nuovo Ma resto a terra. Effettuo la distinzione tra sogno cosciente & moderno durante l’esame autoptico delle mie crisi polverose. Rimango in silenzio ma anche le chirurgiche assenze di rumore hanno invisibili parole Sottili & prodigiose come la cruna di un ago infetto. Inseguo un abbandono che non sia burocrate. Non ho mai pensato di vendere la mia anima nè lo farò mai. Si tratta di promuovere il mio corpo-manifesto come una puttana. Niente di anormale. Pubblicità indotte.
Esperimento gotico che scivola sulla pelle discordante con tutto ciò che è già stato creato. Decadenza apparente con tutto ciò che un giorno potrà essere. Il Delitto è perfetto & lei mi seduce Spogliandomi lentamente di ogni pensiero in lattice abusando della mia follia. Delirio liquido che non sa di essere velenoso. Lei mi pervade & accende l’ennesima candela del cuore per pregarmi un’ultima volta di non lasciarla mai.
Ascolto inerme le bugie reali di un attore sieropositivo Durante un monologo sul sesso protetto in un teatro degli orrori. Il sentimento radioattivo prende il sopravvento simmetrico ad una pioggia estiva priva di poesia. Vorrei stringere le dita attorno ad una sigaretta Poi ad un piccolo flacone di valium miracoloso complice più che mai. È una strada di seta liscia e sporca rinvenuta oltre un torrente Come la scena di un feroce omicidio. Forse in un contesto talmente dolce non mi sentirei colpevole. Ma la lingua ferisce più della spada. Spero soltanto che non mi lecchino il collo. Si offuscano i pensieri di granito Pesanti & deleteri La mente ormai stanca si rifugia in una nuova routine di libertà & plasma incoerente. Vorrei una notte di fuoco circumnavigata da risate artificiali come la vita Ma la masturbazione è tutto ciò che ho per sopperire ad un degrado di nebbia & emozioni in precoce avvento. È un mutamento statico il mio Lontano dai fiumi in piena Scandito dal bip solitario dei vaffanculo.
Vorrei uccidere con un coltello in poliestere. Il tuo pensiero candido mi sottomette & purifica Decifrando le mie voglie in una fluida catarsi. Inneggio il tuo non-sense che somiglia a quello inglese Forse per merito di quei funghi di Amsterdam. Apro le tue gambe Mentre ti stendi sul letto di questo albergo che appare sospeso in aria. La tua fica emana adrenalina sconvolgendo i miei ormoni avvelenati & alienanti. Mi accarezzi il collo per lasciarne il profumo. Prima del delirio. Guarda l’orizzonte da una nuova prospettiva Innamorarti ancora non sarà difficile. Ti sembrerà di scoprire un’altra parte di te Tenuta nascosta per non ferirti & per non uccidermi. Guarda l’orizzonte durante un tramonto ma non pensarmi. In un nuovo giorno potrei avere bisogno di te. La luce si è accesa Un uomo per bene si avvicina a te mentre cammini sulla sabbia umida. Come la tua ennesima falena & il tuo ricordo più statico ti osservo di nascosto. Ed io sbiadisco, sbiadirò.
Ma no Non posso farlo. Io sono il Sole Non posso sbiadire.
È il giorno della mia vanità immortale & incessante Come una notte di passione dalla vena suadente. Ogni cosa va aldilà delle mie capacità I voleri di un re divengono miei come un ritratto impassibile che rende onnipotenti al primo sguardo. È il giorno della mia xenofobia Un ego vestito di mistero & elisione che non permette ad alcuno di avvicinarsi come un tempo. È il giorno della mia visione in una sala satura di specchi cruda & impassibile Che culla la mia immagine stesa sul mio amore sterile. Osservo l’elemento umano & i suoi ritmi innati ormai artificiali & orientabili Mentre poggio le labbra su un calice di Chardonnay profumato di follia & rievocazione. Leggerezza intima.
La vita è effimera.
Proprio come me.

E spesso mi illudo di poterle stare dietro.

AM

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