L'AMORE MIGLIORE [Cieli Di Valium] di Alessio Miglietta
Ogni cuore è un mondo
piuttosto oscuro e tortuoso, entrarci dentro è un’impresa per
pochi.
Ogni cuore ha un
messaggio davanti alla sua porta d’ingresso.
All’entrata del mio
cuore ci sono pochi volti, qualche macchia di sangue ed un cartello
che recita HAI PAURA DEL BUIO? Anni fa me lo chiesero anche
gli Afterhours, fantastico album.
È un messaggio che
invita a girare al largo, a non avvicinarsi troppo se non si è convinti, a
cercare altri tipi di luce, perché nel mio cuore è buio veramente,
e si rischierebbe di cadere in qualche trappola.
In quel buio piuttosto
remoto, addolcito dalla luce di qualche candela ormai spenta, si era insinuata una donna, tempo fa.
A lei ho dato il mio
amore migliore.
Amore con la A maiuscola.
Parole distese su un
foglio bianco, ferite che credevo chiuse che si riaprono, ogni volta
che la guardo di nascosto, riducendo le distanza delle fotografie. Tagli che sanguinano, che mi lasciano
immobile e senza voce, pezzi dell’anima che credevo smarriti messi
di nuovo a nudo, ogni volta di più.
A lei dedico le mie
emozioni più forti.
Immagini che credevo
chiuse nella memoria, con la chiave messa sotto il tappeto, davanti
alla porta d’ingresso, in perfetto stile americano.
A lei darei il benvenuto
ogni giorno, e probabilmente nessun altro avrebbe mai un simile
riguardo.
A lei dedico i miei
brindisi infernali, quando mi perdo sui baratri del mondo, quando
tutto gira storto e mi anniento tra le onde del vino rosso, nella
speranza che mi accarezzi i capelli e che mi dica che è tutto ok.
A lei dedico il mio Ti
amo più sofferto, in una sera d’inverno, convinto di poter
fare qualcosa di speciale, di limare le mie follie, ma lì ho
sbagliato, ho sbagliato nei modi, nell’atteggiamento,
nell’immaturità, ho sbagliato il momento, le reazioni. Nonostante tutto, però,
non me ne sono pentito affatto.
A lei ho regalato la
prima rosa bianca, per poterla colorare di rosso, insieme.
Poesia fatta di mani, di
labbra, di occhi, che si intrecciavano sotto le stelle, accendendo
passioni, misteri e silenzi, da dimenticare durante le mie notti
insonni.
Forse avrei dovuto
farlo, mi sono detto spesso, quando la fortuna non girava.
Ma non ho mai dimenticato
niente, non un dettaglio, né un istante trascorso con lei, non ho
mai avuto voglia di liberarmi di quel sogno.
A lei penso, ogni volta
che il cuore batte più forte, ogni volta che arriva l’inverno,
quando ho voglia di fare l’amore, ogni volta che piango.
Perché a lei ho regalato
le mie uniche lacrime per una donna, e non è un caso.
A lei ho dato il mio
amore migliore.
È bello rivederla, in
attimi che non hanno ritorno, sentire il suo profumo e dimenticare il
dolore, rendere più sottile la nostra distanza e volare, anche solo
il tempo di una canzone.
A lei dedico Wonderwall,
degli Oasis, la nostra preferita.
Cuore in tempesta, come
la notte, come un paradiso o un tramonto, che risplendono sotto la
pioggia. A lei dedico la luce.
Quella che ho perso per
strada.
E poi vedo il buio,
intorno a me, ancora una volta.
Tutto passa, e scappa
via, ma quando arriva un ricordo bisogna lasciarlo libero di spaziare
dentro di noi, anche per vedere che effetto fa, e nel mio caso è
sempre una gioia immensa, velluto angelico che si infrange sulle
barriere di plexiglass che mi circondano, invasione delle mie
fantasie.
Voglia segreta di un
ultimo bacio, curiosità di sentirne il suono delicato, e di
un’ultima domanda.
HAI PAURA DEL BUIO?
A volte sono i ricordi
stessi a rispondere, mentre accendono di nuovo la luce.
E finchè avrò un ricordo
da far tornare, sarò vicino a lei.
Il mio amore migliore.
Love.
AM
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