AURORA di Alessio Miglietta


Cara Aurora, siamo nel 2020 e dovrebbe essere il culmine della scienza, della tecnologia, l’apice del genere umano. Eppure non lo è. Arriverai nel periodo peggiore del nostro paese, così piccolo e grande allo stesso tempo. La morte e il caos vanno di pari passo, l’uomo comune tiene una bibbia e una mascherina chirurgica in una mano, e un sasso nell’altra. Lo vorrebbe lanciare più lontano possibile per creare cerchi nell’acqua, e scacciare i demoni del mondo come se fossero un riflesso. Siamo in piena epidemia, il responsabile è un virus, il Covid19, e pare non ci sia una cura. Non ancora almeno. Le città d’Italia, e altre nel mondo, sono chiuse, deserte. La gente resta (o almeno, dovrebbe restare) chiusa in casa per evitare di contagiare gli altri, ma non tutti lo capiscono. Per la gente sono più importanti le relazioni sociali, andare a divertirsi per un aperitivo in centro, o fare una corsetta in strada per tenersi in forma. Per fare la spesa si fanno file interminabili, si entra a turno con guanti e mascherina, tutti a distanza di sicurezza di almeno un metro. Ho visto gente litigare per qualche chilo di pasta e farina, un vegano riempirsi il carrello di confezioni di carne, un celiaco fare scorte di pane. C’è chi pensa che sia la fine del mondo, chi invece ha invocato l’estinzione della razza umana per anni, e ora è tra i primi alla corsa per svuotare gli scaffali dei supermercati. Peggio della prima guerra mondiale. Sì, purtroppo c’è stata la guerra, amore mio, nel nostro mondo. E se è per questo, anche la seconda.

Ti dirò, io sono un tipo di persona leggermente diversa dalla massa, che imparerai a conoscere con il tempo. Io la quarantena l’ho fatta per anni e non noto la differenza, mi sono isolato dal resto del mondo quando ero poco più che un ragazzo. Spero tu scelga una strada diversa. Mi sono chiuso a chiave dentro me stesso, e ho lasciato un mazzo di riserva solamente a tua madre, l’unica persona di cui mi fidi ciecamente.

Vengo da un anno che ho considerato il peggiore della mia vita, un 2019 dove in alcuni momenti ho davvero pensato che fosse finita, e a volte di farla finita, una volta per tutte. Ho provato a tirarmi su con qualunque mezzo possibile, ma nulla sortiva effetto, niente funzionava. Ho resistito, anche se so che l’esistenza è quella che è, che in un lavoro che non amo non farò mai carriera, che passerò gran parte del mio tempo a combattere le mie paure, a scrivere racconti dal retrogusto amaro. Ma ho scoperto che dal buio può nascere un raggio di luce. Aver saputo di te. Credo di non aver mai provato un’emozione del genere. La strada si è fatta subito in salita, sembravi prima non esserci, poi troppo piccola, il rischio e il terrore di poterti perdere subito. Ma poi siamo finalmente riusciti a vederti, in quella seconda ecografia, a sentire il battito del tuo cuore, che andava a mille all’ora. E così anche il mio, come se avesse ripreso a battere, in simultanea. Da allora ho provato emozioni talmente inusuali per me, arrugginite, da sembrare di un’altra epoca: euforia, gioia e rivoluzione, il pensiero che forse tutto può cambiare, e la spensieratezza. Quella che cerco da sempre. E solo in quel momento ho iniziato a spolverare un antico sogno, sperare che fossi una femminuccia, per poterti regalare quel pagliaccetto rosa con scritto I love my daddy che nascondo da anni tra le mie magliette.

Sei già la cosa migliore che potessi desiderare. La cura a ogni mio dolore. Ti ritrovo in tutte le mie emozioni, paure presenti e prossime, mi dai nuova linfa, nuova speranza. Mentre raccolgo i frammenti della mia mente, caduti sul marmo freddo di una vita, ti immagino colma di entusiasmo, di curiosità e di desideri nascosti, che raccoglierai ai piedi degli alberi, tra le foglie e i fiori. Ma sappi che il tempo non si ferma, non si è mai fermato, e mai lo farà, noi siamo solo di passaggio. Goditi il tuo tempo, non fare il mio stesso errore, questo è il primo insegnamento. Conserva sempre la consapevolezza che tutto può migliorare, soprattutto grazie ai tuoi sorrisi nei confronti della vita, sii uguale e diversa da me. Vivere  mi è sempre sembrato difficile, troppo complicato, ma con te è già un sogno, è come nascere una seconda volta. Non vorrei più svegliarmi dall’emozione che provo. Ho voglia di te, di noi, prenderti in braccio, farti salire sulla mie spalle e farti provare la vertigine del volo, insegnarti che l’amore vince sempre, anche quando tutto sembra compromesso. Vorrei aiutarti a sopravvivere ed evolvere, a dividere il peso del mondo con chi ti ama, a essere prima che apparire, a non fare i miei stessi sbagli. Non vanno ricordati i giorni in cui non si è stati in vita, ma quelli che vorrai costruire. Mattone dopo mattone.

Cara Aurora, un giorno sorvoleremo insieme anche la sofferenza, e ti proteggerò sotto ali che non hanno mai avuto il coraggio di aprirsi, ma che sono pronte a farlo da sempre per qualcuno di davvero speciale. So che insieme a te il mio dolore scomparirà, sarà neve al sole. Aspetto quel giorno alla stazione da tanto tempo, e il treno è sempre stato in ritardo. Ti sto aspettando, so che presto arriverai, sembri ancora così lontana ma quest’attesa mi rende di nuovo vivo. Ogni cosa che mi toglieva l'aria ora è sfocata e appannata, ogni elemento perde il suo posto, i miei occhi cercano asilo ed esilio in te. Dopo anni di delirio tutto si sta calmando, dolcemente. Quiete dopo la tempesta. Non riesco già a immaginare la mia nuova vita senza di te, perché sei fuoco sotto la pioggia, l’orizzonte dopo un lungo viaggio, sangue pulito che mi scorre dentro, e mi permette di respirare a pieni polmoni; il mio amore per te non è fatto di solitudine, ma di suoni e colori, di sorrisi e tranquillità. Ci sapremo ascoltare, non ci deluderemo. Tutto apparirà chiaro, anche se il mondo non sarà mai come ce lo aspettiamo, perché falso e sporco. Eppure, attraverso il mio cuore, avrai una via di fuga, un appiglio, un sedativo per l’anima, un motivo per credere ancora nelle persone.

Cara Aurora, non vedo l’ora di giocare a nascondino, tenerti la mano e baciarti i piedini, dirti che sei bellissima e che mi piacciono le tue scarpette rosa, sedermi sul pavimento mentre ti faccio il bagnetto. Vestirti delicatamente, riempirti di baci, e far finta di niente se mangi dal mio piatto. Vorrei già che la tua innocenza non finisse mai, sentirti dire le prime parole e insegnarti a scrivere letterine e fare insieme disegni, da poter conservare. Vederti crescere ma al tempo stesso aver paura di vederti cambiare. Vorrei farti ascoltare le canzoni dei Beatles, guardare insieme film bellissimi, e guardare film orribili, fotografarti mentre dormi. Svegliarmi presto come al solito per portarti la colazione a letto, prima di andare a lavoro, volerti stringere a me ogni mattina ma lasciarti dormire ancora un po’.

Vorrei baciarti la fronte e tenerti tra le braccia, desiderare di averti sempre conosciuta e sentire la tua voce da vicino, sentire la tua pelle sulla mia pelle e sentire che ti aggrappi alle mie orecchie, spaventarmi quando piangi, e pettinarti con i capelli tutti a sinistra. Vorrei dirti quanto amo i tuoi occhi, le tue guance, il tuo sorriso da bambina. Sentire la tua mancanza quando tornerò tardi, e vederti meravigliata quando tornerò presto, portarti dei girasoli, insegnarti a fare il pane ed essere felice quando mi perdoni. Vorrei abbracciarti se sei angosciata e stringerti se stai male, sentire il tuo odore in casa.

Vorrei lamentarmi se starò troppo tempo insieme a te, e lamentarmi quando non sarà mai abbastanza il tempo con te, e rimboccarti le coperte quando arriva la notte, sciogliermi quando sorridi senza capire il perché. Vorrei raccontarti degli angeli custodi, dell’albero della vita, del bambino della foresta incantata che attraversò gli oceani per amore della principessa. 

Vorrei scrivere poesie per te, e chiedermi perché a volte non ne troverai il significato, provare un sentimento così profondo da non trovare le parole per esprimerlo, scacciare via gli insetti al posto tuo.

Andare in giro per la città pensando che è vuota senza di te, e arrivare a desiderare quello che vuoi tu. Pensare che mi sto perdendo ma sapere che con te sono al sicuro, e che per te sarà lo stesso, perché lo voglio veramente sin dalla prima volta che ho sentito il battito del tuo cuore.

Vorrei cercare di darti il meglio ed esserci sempre quando ne avrai bisogno, perché è questo che meriti, rispondere alle tue domande anche quando potrei non farlo, e cercare di essere sempre onesto perché so che è giusto così. Vorrei dimenticare chi sono vedendomi migliore ai tuoi occhi, e cercare di esserti vicino perché sarà bellissimo imparare a conoscerti ogni giorno. E non sapere come comunicarti qualcosa dell’assoluto, irrazionale, infinito amore che ho per te. Già da adesso, che sei solo un sogno, un'immagine, che ancora deve nascere.

L’Aurora, del mio nuovo mondo.

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