L'AQUILA (Retrogradatio cruciata #5) di Alessio Miglietta

In una notte fonda e senza sogni 
la vita ha un retrogusto in questo mondo.
L'anima vuota brucia lentamente,
non c'è sostanza, né futuro, o luce.
È un testamento lasciato su carta,
una musica che ha smarrito il suono.

Così il mio volo lì trascina il suono
nel vuoto esasperato dei miei sogni,
bruciando lentamente come carta
il mio ricordo dolce. Amaro il mondo. 
Lasciando tra le fiamme fioca luce
che nel tramonto regna lentamente

E mente, la mia mente, lentamente,
amplificando le immagini e il suono,
guardando fisso, del sole, la luce
e spalancando le ali a questi sogni.
Muovendo il cielo mi stacco dal mondo,
sospira il mio presente sulla carta.

Eppure sembra seta questa carta
che si muove e si increspa lentamente,
con le sue traiettorie traccia il mondo
Le stelle, che sfrecciando creano un suono
accanto ad angeli custodi e sogni
mi prestano un pò della loro luce.

E in questo universo trovo la luce,
in queste ali, fatte con la carta,
dove ho trascritto parte dei miei sogni.
Dall'alto, guardo terra lentamente,
il mare mi regala amore e suono,
altrove troverò un posto nel mondo.

In ogni caso indifferente è il mondo.
Adesso il cielo è nero, e senza luce,
e trasparente. Trasfigura il suono
del fuoco, sull'inchiostro, sulla carta.
E mentre mi allontano, lentamente,
ritroverò me stesso, nei miei sogni.

I sogni miei si disfano nel mondo
sì lentamente perdono una luce
fatta di carta, amore ed ogni suono.

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