UN PENSIERO SU SANREMO 2023

Caro diario,
è finito finalmente lo strazio di Sanremo. Spero di non dover più subire a stretto giro un certo tipo di musica, la cui qualità (quella del nostro paese s'intende) continua inesorabilmente a scendere.
Allo stesso modo, spero di evitare per un tempo indefinito soprattutto gli ormai proverbiali monologhi della kermesse, banali, fastidiosi e inutili almeno quanto la presenza di alcuni banali, fastidiosi e inutili personaggi (ad esempio, il manico di scopa biondo e suo marito, iradiddio social vestite d'oro ma alla fine polpa zero).

Tornando per quanto possibile alla musica, qualche pensiero sparso che riassuma il tutto:

Mengoni come da pronostico, Lazza sorpresa, Giorgia delusione. 

Mr. Rain sul podio solo per il coro dei bambini.

Per Ultimo buona canzone, ma ha la leggerissima lacuna che non sa cantare.

È evidente quanto Tananai non sia l'erede di Dalla, in compenso è stonato come Jovanotti.

Colapesce e Dimartino sono riusciti a scrivere Musica Leggerissima 2.0

Coma_Cose miglior testo vuol dire veramente non aver avuto alternative. 

Rosa Chemical ci ha fatto mancare Achille Lauro, di cui non sentivamo la mancanza. 

Damiano dei Maneskin non sa scrivere canzoni per sè, figurarsi per gli altri.

Elodie un pò più vestita del solito mostra tutti i suoi limiti.

Gran parte dei giovani, decantati come grandi talenti, si confermano indegni.

La trap e l'autotune hanno rotto i coglioni.

Grignani si sta trasformando in Califano.

Tutti gli altri, soprattutto le cariatidi, non pervenuti.

AM

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