IL CONCERTO DI TIZIANO FERRO E LA MUSICA ITALIANA OGGI


Leggere delle circa quarantamila persone attese per il concerto di Tiziano ferro a Roma mi ha un pò turbato, devo essere onesto.

Oltre al fatto che trovo inconcepibile divinizzare e acclamare un cantante che se ne stava beato in America e di cui non sentivamo minimamente la mancanza, mi chiedo da buoni dieci anni, anche se credo venti, cosa abbia da offrire alla musica un personaggio del genere. E il caso specifico del pienone allo stadio Olimpico mi offre lo spunto.

Sono profondamente deluso dal fatto che molti "artisti" italiani si limitino a produrre musica priva di valore. Troppo spesso, infatti, ho assistito ad esibizioni live e ascoltato dischi di pessima qualità, pessimo gusto e senza sostanza.

Ovvio che, prima di dire che il 99% del repertorio di Vasco Rossi o di Ligabue sia una merda, l'ho ascoltato;

prima di dire che i Maneskin siano una palese presa per il culo, li ho ascoltati;

prima di dire che i vari Tananai e compagnia bella siano stonati da far schifo e facciano male alle orecchie, ahimè, li ho ascoltati.

Nessuna forma artistica, nessun contenuto, testi banali.
Nessuna intelligenza, nessuna audacia nell'affrontare temi un pò più elevati, nessun suono nuovo o universale.

La domanda è una. Perché in Inghilterra, in Germania, nel nord europa, ad esempio, la musica evolve e in Italia no?

Continuare a dare credito a questi cosiddetti artisti e farli arricchire, citando Vasco rossi così qualcuno magari si sentirà a casa, "un senso non ce l'ha".
Il futuro della musica italiana dipende dalle scelte che si fanno oggi.

Quindi il consiglio che posso dare è questo:
Boicotta Laura pausini, Emma Marrone, Alessandra Amoroso.
Boicotta Madame, Ariete e quelli che abusano dell'autotune.
Boicotta Giusy Ferreri, Paola e Chiara, Baby K e le hit estive.
Boicotta Jovanotti, Tananai, Achille Lauro e chi non sa cantare.
Boicotta Blanco, Mahmood e tutti quelli che si mangiano le parole, magari mentre vincono Sanremo.
Boicotta quindi Sanremo finché non ci sarà una canzone degna di questo nome. 

Boicotta Fedez, Rovazzi e tutti i sopravvalutati.
Boicotta Sfera Ebbasta, quel genere in linea assoluta, e tutti quelli che ostentano.
Boicotta i Maneskin, che non hanno nulla da dire fin dalla prima nota che hanno prodotto. 
Boicotta Vasco Rossi e Ligabue, i simboli della banalità italiana.
Boicotta Tiziano Ferro, emblema dell'assenza di talento.

Inizia a fare ricerca, pretendi di più. Se serve scava nel sottosuolo, dove sono confinati quelli che magari hanno belle idee e sound più ricercato.

Non c'è bisogno di essere ostile se ho toccato qualcuno dei tuoi cantanti preferiti. Mantieni un tono educato e di confronto, l'intenzione accompagna il bisogno di alzare il livello culturale italiano anche attraverso la musica e il suo messaggio. Missione che la musica stessa, purtroppo, non è più (forse?) in grado di compiere. 

Questo è una critica sulla musica italiana e il suo poco valore attuale, dal punto di vista di un semplice ascoltatore, non un musicista nè un critico musicale. 

Senz'altro è un argomento scottante che va affrontato: il crescente numero di "artisti" italiani che sembrano privilegiare lo stile, i soldi e la fama sulla sostanza e soprattutto sulla qualità. 

Siamo circondati da un panorama musicale che sembra dominato da elementi e personaggi discutibili, musica figlia di una moda che verrà portata via dal vento, e testi banali, come se avessimo perennemente bisogno di roba leggera, per non pensare.

È invece tempo di porsi delle domande su ciò che viene considerato 'musica' in Italia e di esaminare il poco spessore degli artisti che rappresentano la nostra cultura musicale (o ciò che ne è rimasto). 

Non dobbiamo accontentarci di melodie orecchiabili, ma cercare dei suoni che ci possano pervadere ed emozionare, anche con testi di livello. 

È ora di mettere in discussione le preferenze musicali di ognuno e sfidare il conformismo, perché solo attraverso la critica e l'analisi possiamo costruire un panorama musicale italiano (e proiettato verso la scena internazionale) di valore. E quindi, un pensiero migliore, esteso, universale.

Non lo faremo certo con l'aiuto delle classifiche o delle radio, che passano solo i soliti noti, o mettono in risalto solamente determinati personaggi di tendenza pronti a far alzare gli ascolti.

Il cambiamento è frutto di un enorme lavoro su sé stessi. La ricerca di nuova musica, e abbandono dei vecchi sistemi, ne è la naturale conseguenza. 

AM

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