LETTERA A BABBO NATALE 🎅🎄
Caro Babbo Natale,
Mi rivolgo a te nel bel mezzo di una società che da tempo sembra aver perso la ragione. Da una parte, l'ignoranza dilaga. La guerra, eterna compagna dell'uomo, continua a mietere vittime, in contrasto con il messaggio di pace e amore che questa inutile festività rappresenterebbe.
Anche tu, Babbo Natale, sei diventato un'icona del consumismo, una figura che spinge a comprare, a possedere per essere, a scartare illusioni.
Nonostante la tua immagine rassicurante e allegra, è tempo di lasciare da parte le convenevoli e dirti ciò che penso.
Sì, quest'anno il mio desiderio è diverso. Non voglio l'ennesimo regalo inutile.
Vorrei che riportassi la cultura e la virtù nelle nostre vite.
Siamo circondati da orrori inenarrabili, stupri, femminicidi, e mille altre "meraviglie" che solo l'essere umano sa compiere, che avvengono nell'ombra, anzi ormai alla luce del sole, di persone che preferiscono voltarsi dall'altra parte.
E poi c'è l'integrazione, l'inclusività, la pace... tutte belle parole, ma vuote come le scatole dei doni che distribuisci. Dove è la stella cometa? Tutto ciò che vedo sono droni esplosivi nel cielo, simboli di una società malata che vede nel profitto e nella guerra la sua ragione di esistere.
È una richiesta troppo alta, lo so, ma visto che ogni anno prometti miracoli, forse è il momento di iniziare a consegnarli. Che ne dici, Babbo Natale, sei pronto a scendere nel fango del mondo reale e osservare meglio ciò che abbiamo intorno? Porta dignità ai poveri e ai diversi, come li chiamano oggi, e un futuro sereno ai bambini, che non hanno voce per difendersi.
E pure agli onesti.
Si festeggia poi la nascita un Gesù Cristo che non esiste, un personaggio immaginario che viene tirato fuori due volte l'anno (l'altra è quando crepa) per giustificare l'orgia di finti sentimenti. Senza contare la verginità di sua madre, un altro mito che serve solo a perpetuare stereotipi di genere dannosi.
Basta con la fede cieca che offusca la ragione e diventa un rifugio per i perdenti. È tempo di guardare in faccia la realtà, di affrontare i problemi invece di nasconderli dietro la preghiera e le false promesse.
E poi ci sono gli influencer, i nuovi idoli delle masse, cervelli di gallina che usano la loro popolarità non per promuovere valori, ma per vendere prodotti e stili di vita irraggiungibili ad altri cervelli di gallina.
Poi com'è di stretta attualità sono spesso grandiosi truffatori, personaggi già odiosi al naturale che vogliono apparire pure buoni d'animo, distorcendo ancora di più la realtà e manipolando la fragilità altrui, e la poca generosità rimasta sul fondo.
E' questo il messaggio che vogliamo dare ai nostri figli?
Quindi, Babbo Natale, quest'anno non voglio un regalo sotto l'albero. Voglio un mondo migliore, più elevato nel pensiero. Porta un cazzo di simbolo di cambiamento, perché è tempo di agire. Di insegnare il rispetto, l'empatia, l'uguaglianza. Di mostrare che non sono i beni materiali a fare il Natale, nè le tavole imbandite, nè la corsa al guadagno in ogni sua maledetta forma.
E se ti avanza, nel tuo bel sacco di juta profumato di zenzero e cannella, porta vera pace in un mondo che ha solo violenza dentro di sé.
Con sincera delusione,
AM
Mi rivolgo a te nel bel mezzo di una società che da tempo sembra aver perso la ragione. Da una parte, l'ignoranza dilaga. La guerra, eterna compagna dell'uomo, continua a mietere vittime, in contrasto con il messaggio di pace e amore che questa inutile festività rappresenterebbe.
Anche tu, Babbo Natale, sei diventato un'icona del consumismo, una figura che spinge a comprare, a possedere per essere, a scartare illusioni.
Nonostante la tua immagine rassicurante e allegra, è tempo di lasciare da parte le convenevoli e dirti ciò che penso.
Sì, quest'anno il mio desiderio è diverso. Non voglio l'ennesimo regalo inutile.
Vorrei che riportassi la cultura e la virtù nelle nostre vite.
Siamo circondati da orrori inenarrabili, stupri, femminicidi, e mille altre "meraviglie" che solo l'essere umano sa compiere, che avvengono nell'ombra, anzi ormai alla luce del sole, di persone che preferiscono voltarsi dall'altra parte.
E poi c'è l'integrazione, l'inclusività, la pace... tutte belle parole, ma vuote come le scatole dei doni che distribuisci. Dove è la stella cometa? Tutto ciò che vedo sono droni esplosivi nel cielo, simboli di una società malata che vede nel profitto e nella guerra la sua ragione di esistere.
È una richiesta troppo alta, lo so, ma visto che ogni anno prometti miracoli, forse è il momento di iniziare a consegnarli. Che ne dici, Babbo Natale, sei pronto a scendere nel fango del mondo reale e osservare meglio ciò che abbiamo intorno? Porta dignità ai poveri e ai diversi, come li chiamano oggi, e un futuro sereno ai bambini, che non hanno voce per difendersi.
E pure agli onesti.
Si festeggia poi la nascita un Gesù Cristo che non esiste, un personaggio immaginario che viene tirato fuori due volte l'anno (l'altra è quando crepa) per giustificare l'orgia di finti sentimenti. Senza contare la verginità di sua madre, un altro mito che serve solo a perpetuare stereotipi di genere dannosi.
Basta con la fede cieca che offusca la ragione e diventa un rifugio per i perdenti. È tempo di guardare in faccia la realtà, di affrontare i problemi invece di nasconderli dietro la preghiera e le false promesse.
E poi ci sono gli influencer, i nuovi idoli delle masse, cervelli di gallina che usano la loro popolarità non per promuovere valori, ma per vendere prodotti e stili di vita irraggiungibili ad altri cervelli di gallina.
Poi com'è di stretta attualità sono spesso grandiosi truffatori, personaggi già odiosi al naturale che vogliono apparire pure buoni d'animo, distorcendo ancora di più la realtà e manipolando la fragilità altrui, e la poca generosità rimasta sul fondo.
E' questo il messaggio che vogliamo dare ai nostri figli?
Quindi, Babbo Natale, quest'anno non voglio un regalo sotto l'albero. Voglio un mondo migliore, più elevato nel pensiero. Porta un cazzo di simbolo di cambiamento, perché è tempo di agire. Di insegnare il rispetto, l'empatia, l'uguaglianza. Di mostrare che non sono i beni materiali a fare il Natale, nè le tavole imbandite, nè la corsa al guadagno in ogni sua maledetta forma.
E se ti avanza, nel tuo bel sacco di juta profumato di zenzero e cannella, porta vera pace in un mondo che ha solo violenza dentro di sé.
Con sincera delusione,
AM
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