#INTERVISTE [Da Autore Ad Autore]: FEDERICA BEMBO

Intervista di Alessio Miglietta a Federica Bembo, autrice della silloge "Il Mio Gioco Preferito" (Ensemble Edizioni)

Oltre al "momento magico" in cui hai deciso di dedicarti alla poesia, ti faccio una domanda per rompere il ghiaccio: Quali poeti o scrittori hanno influenzato maggiormente il tuo stile e la tua visione della cose?  

Sono stata influenzata moltissimo da Ungaretti, da Kundera, dalla Pizarnik, da Borges e dalla Dickinson.
Questi autori mi hanno sconvolta con la loro capacità di creare bellezza e sono un'ispirazione costante. 

• Ho trovato molti spunti interessanti nei tuoi testi, oltre che una notevole duttilità. È come essere in un caleidoscopio di quiete quasi mascherata, dolore, sarcasmo, sacro e profano, romanticismo. Quali sono le emozioni o i pensieri che speri di suscitare in chi legge attraverso la tua poesia?

“Il mio gioco preferito” punta ad appassionare, commuovere, divertire, indignare, far riflettere. Ho cercato di scrivere qualcosa che susciti tutte le emozioni umane.


Come riesci a trasformare il tuo dolore personale in arte? Qual è il processo che segui? E in linea con questo principio, cosa rappresenta la frase, in un tuo brano, "vivere è un piacere e tu te ne freghi, ti ubriachi col Dolore"?

Io sono sempre alla ricerca di me stessa e penso e sento con una intensità profonda e continua. A un certo punto le sensazioni e i pensieri accumulati esplodono nel processo creativo e mi viene l’ispirazione. La frase che hai citato si riferisce alla mia convinzione che siamo una società in cui si fa a gara a chi soffre di più. Penso che questa tendenza vada superata esercitando di più la creatività e l’ascolto e oziando di più. 

Come interpreti il concetto di "cura per la pazzia" e il ruolo della metafora nelle tue poesie (specialmente nel contesto del divino e dell'umano)?

Cerco di “scrivere immagini”, in un certo senso. Questo mi aiuta a sentirmi meglio, a “curare la pazzia” e talvolta a connettermi con una dimensione più spirituale. 

A proposito di divino, qual è il significato dell'espressione "la poesia è la mia preghiera" nel contesto della tua vita quotidiana?

La poesia è preghiera nel senso che è terapeutica, che mi calma e mi connette con una dimensione superiore. 

Come ti poni di fronte all'idea di una "meta mancata" all'interno della tua ricerca artistica e personale? Sei già in cerca di nuove ispirazioni?

Sto scrivendo il mio primo romanzo e nuove poesie. Voglio emozionare i lettori e rendere la vita e la scrittura una scoperta appassionante.

Cè un messaggio centrale o un filo conduttore, tra
razionalità e creatività, che desideri trasmettere attraverso la tua silloge?

Cerco di far trapelare il messaggio che sia la ragione sia l’emotività sono importanti. Penso che dovremmo tutti usare entrambe le facoltà quotidianamente. 

Entriamo più nel dettaglio dei brani, perché c'è tanto da esplorare.

Nei tuoi versi si percepisce una profondità di dolore e di speranza. Come trasformi queste emozioni in poesia? ln che modo la tua esperienza personale ha modellato la tua voce poetica?

La mia poesia è molto interiore e nasce dalla mia sensibilità, che è molto profonda e particolare. Cerco di usare la poesia anche per comunicare l’infinità di cose che non riesco a trasmettere altrimenti. 

Il brano "Era Solo Un Sogno" affronta la depressione in giovane età. Come pensi che l'arte possa aiutare i giovani a trovare la loro strada?

Penso che raccogliersi, riflettere ed essere creativi siano mezzi importanti per capire chi siamo e cosa desideriamo. 

ln "Dipartita", esplori il concetto di Dio come metafora.
Qual è il tuo rapporto personale con la mera ipotesi di lentità superiore? 

Secondo me un’entità superiore potrebbe aiutarci a immaginare altri mondi attraverso l’arte e la poesia. Mi piace immaginarlo.

"Ascesa" parla di "pazzia come cura per la pazzia". ln che modo la scrittura ti ha aiutato a gestire le tue esperienze personali di tumulto interiore?

La scrittura mi aiuta a svuotare la mente e a ricentrarmi quando ho un senso di impazzimento, di ansia o panico. Sono una persona altamente sensibile e scrivere mi permette di gestire in modo più equilibrato le mie emozioni.

• "A te che in sogno voli" invita a riconoscere la bellezza del momento presente. Come riesci a catturare il "Qui e ora" nei tuoi versi?

Cerco di sentirmi viva, di vivere emozioni e pensieri intensamente e profondamente, anche se presenta difficoltà e problemi.

ln "Viaggio Speculare", evochi l'immagine di una stella scomparsa. Come ti rapporti al tema della perdita?

La perdita è un sentimento importante. Bisogna crescere intorno al nostro dolore, farne arte e ricentrarsi su noi stessi per ritrovare la strada.

"Cosa ho visto nella serratura" esplora la consapevolezza dell lessere 'troppo' e 'niente'. Quanto ti senti "completa" oggi, osservandoti?

Poco! Mi sento un puzzle, come suggerisco in una delle poesie. Ho sempre la sensazione di “dovermi tenere insieme”.

• "Mostrami come è bello distendersi su una parola" è un verso potente. L'ho sentito come un passaggio, nella tua raccolta, dove l'amore sembra estendersi e poi ritirarsi. È la tua visione ideale dell'amore?

Potrebbe. Sicuramente vedo la vita come una specie di onda, qualcosa che si avvicina e poi si ritira.

• ln che modo la versatilità e l'ironia impattano sui tuoi lavori, soprattutto quando rivisiti opere storiche di mostri sacri come Leopardi, Pavese e Hikmet?

L’ironia è un mezzo per rivelare verità nascoste attraverso il gioco. Quando gioco con le parole cerco di essere il più versatile e dissacrante possibile per esplorare lati nascosti di me e della vita.

Hai menzionato la promessa di continuare a vivere. Come percepisci l'idea di impegno verso sé stessi attraverso la poesia? Come bilanci la tua visione critica con la ricerca di significato?

Penso che bisogna impegnarsi per vivere il più intensamente possibile, per contribuire al potente spettacolo con un verso, parafrasando Whitman. La visione critica deve trovare anche del tempo per l’estasi e l’ebbrezza della poesia. 

La tua poesia sembra avere un dialogo continuo con la sofferenza esistenziale. ln che modo la scrittura ti ha aiutato a elaborare il dolore? È più lotta o sopravvivenza.

La poesia rende il mio dolore più sopportabile per me ed è motivo di commozione e riflessione per gli altri: questa consapevolezza mi aiuta ad andare avanti. 

Qual è il ruolo della musica, e in particolare del rock, nel tuo processo creativo? Te lo chiedo perché durante la lettura ho sentito un contatto con alcune trame di Bjôrk, Grave Slick o Patty Smith, ad esempio, per restare sul confine femminile.

In passato ho ascoltato spesso musica per ispirarmi. Ora lo faccio meno, ma resto connessa con la musica con il canto e ascoltando alcuni brani. Mi sento rappresentata molto dal brano “Orchestra” dei The servant. 

Qual è, secondo te, il potere terapeutico della poesia nella società odierna? Ma soprattutto, in che modo può fungere da specchio per l'umanità nella speranza di un'evoluzione funzionale?

Secondo me la poesia può aiutarci a connetterci con gli altri e con la natura attraverso la scoperta di noi stessi. Molti dei nostri problemi nascono dal fatto che la maggior parte delle persone non ha imparato a raccogliersi e fantasticare. Bisogna trovare il tempo per annoiarsi, che diventerà poi il tempo di creare e innovare.


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