Recensione [BRAND NEW]: "La Discarica di Stelle Morte" di Harte Mysia



Il debutto poetico di Harte Mysia, "Nella Discarica Di Stelle Morte", presenta come un'opera di straordinaria profondità e complessità, capace di catturare l'attenzione del lettore sin dai primi versi. Dietro lo pseudonimo evocativo, che intreccia riferimenti all'arte e alla storia con un tocco di mistero, si cela una poetessa che sfugge alle convenzioni e si immerge nelle profondità dell'esistenza.

Harte Mysia, il cui nome d'arte è un omaggio alla pittrice barocca Artemisia Gentileschi e richiama le terre mitiche della Misia, ci offre una silloge che esplora la dicotomia tra morte e rinascita, tra il reale e l’immaginario. Con un passato accademico radicato nella filosofia e una carriera come docente universitaria, l'autrice riesce a intrecciare con maestria temi filosofici e scientifici, risultato delle sue riflessioni sui rapporti tra scienza e filosofia.

Il titolo stesso, "Nella Discarica Di Stelle Morte", suggerisce un luogo di accumulazione e abbandono, dove le stelle, simboli di luce e speranza, sono ridotte a resti cosmici. Questo scenario diventa un palcoscenico per esplorare le complessità dell'esistenza umana, la transitorietà della vita e l'inevitabilità della morte. I versi di Harte Mysia sono un viaggio attraverso l'oscurità alla ricerca di una luce che, pur essendo fioca, continua a illuminare frammenti di verità.

Le poesie sono intrise di immagini potenti e di un linguaggio che affonda le radici nella tradizione esistenzialista e psicoanalitica, riflettendo l'influenza di personaggi come Lacan. La sua scrittura è caratterizzata da una musicalità sottile, che invita il lettore a riflettere sulla propria condizione esistenziale. Attraverso metafore incisive e versi che ondeggiano tra il lirico e il filosofico, l'autrice riesce a evocare un senso di rassegnazione e, al contempo, di resistenza.

Un tema ricorrente nella silloge è l'autonomia del linguaggio. Harte Mysia ci invita a considerare la poesia come un'entità indipendente dall'autore, capace di parlare da sola, di crescere e di entrare a far parte dell'esperienza collettiva. Questa visione si riflette nella sua scelta di uno pseudonimo, un atto di distacco che sottolinea l'universalità dell'arte poetica.

In "Nella Discarica Di Stelle Morte", Harte Mysia ci regala un'opera che non solo arricchisce il panorama poetico contemporaneo, ma che invita i lettori a una profonda introspezione. È una raccolta che, come un antico oracolo, sussurra verità nascoste, sfidando il lettore a confrontarsi con i propri limiti e a riscoprire l'arte in ogni frammento di vita.


Alessio Miglietta 

Commenti

Post popolari in questo blog

Concorso di Poesia “LETTERATURA ROCK”, I Edizione 2024 - per editi e inediti

Recensione [BRAND NEW]: "Rays" e "Ripley" dei Bones'n'Slums