Recensione [BRAND NEW]: "LA VOCE DI EURIDICE" DI ISABELLA ESPOSITO (Progetto Cultura) > di Alessio Miglietta



Isabella Esposito, con la sua silloge poetica La Voce di Euridice (Progetto Cultura Edizioni), ci trascina in un viaggio vertiginoso tra mito, natura e profondità dell'anima. L'autrice riesce a scolpire con versi potenti e densi di immagini un'opera che supera i limiti della poesia tradizionale, restituendo a Euridice, figura spesso relegata a un’ombra nella tradizione classica, una voce vibrante, autentica e contemporanea.

I testi si intrecciano come fili di seta e spine, unendo classicità e modernità, in un canto che sa di rito antico e di lotta interiore. Nei versi di Nella ruota degli orizzonti e La festa della vita, la poesia si fa celebrazione dell’esistenza e del desiderio, in cui il tempo appare come una spirale, eterno ritorno e fiamma consumante. La natura – elemento ricorrente dell’intera raccolta – diventa specchio e simbolo del cammino interiore, con "gli occhi di foresta" e "i mari lontani" che rispecchiano un senso di appartenenza e smarrimento al contempo.

La sezione dedicata alla ricerca dell’identità e alla connessione con l’altro si manifesta in liriche come Un senso alle strade e Quando tu sorridi, dove la poesia non è solo strumento di espressione, ma una forma di guarigione. I versi, pur nella loro apparente semplicità, portano una profondità che sa di universalità, come se ogni parola fosse scavata dall’esperienza e poi levigata dalla contemplazione.

In Tutte le correnti e Clair de lune, il tema dell’amore si veste di sacralità e mistero, trasformandosi in un dialogo tra umano e divino. Esposito riesce a intrecciare immagini di intensa corporeità, come “il sangue dei miei polsi” e “le tue labbra che sanno di mare”, con la tensione verso un eterno oltre, un amore che sfida la morte stessa e si trasforma in rinascita, come nell’idea orfica che permea l’opera.

La poesia, per Esposito, non è mai solo linguaggio, ma una pratica spirituale, un "tentativo di restituire alla vita". Nei Ringraziamenti, l'autrice dichiara di aver cercato di donare a Euridice una nuova vita, una forza autonoma che la riscatta dal ruolo passivo tramandato dalla tradizione. Euridice diventa così simbolo della ricerca di senso, della trasformazione personale e del rapporto tra parola e silenzio, vita e morte.

Isabella Esposito, con La Voce di Euridice, dimostra di essere un’artista del verbo, capace di evocare, attraverso una lingua lirica e vivida, un mondo in cui mito e contemporaneità si fondono, offrendo ai lettori una poesia che non si limita a essere letta, ma che chiede di essere vissuta. Un’opera che merita di essere scoperta, riletta e custodita, come si fa con le storie che cambiano il nostro modo di guardare il mondo.

AM

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