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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

L'ULTIMA LIBERTÀ, di Alessio Miglietta [monologo]

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Sapete qual è l’ultima vera libertà che ci è rimasta? No, non è la democrazia, quella è un talent show con troppi concorrenti. Non è la libertà di parola, che di solito finisce con te che vieni licenziato. E non è nemmeno il diritto di scrollare l'apocalisse su TikTok alle tre di notte. Signori e signore, l’ultima, incontaminata libertà si consuma nel silenzio della propria stanza, tra il letto sfatto e lo schermo del cellulare a bassa luminosità. L'ultimo atto di ribellione è la masturbazione. Perché il sesso, quello vero, quello con un'altra persona – Dio ce ne scampi – è diventato un'industria. È il capitalismo applicato ai genitali. Devi vendere bene il tuo prodotto, devi fare marketing sui social con foto in cui sembri una persona che fa sport e ha letto almeno la trama di un libro. Devi gestire il customer care, migliorare la performance, leggere le recensioni non scritte negli occhi dell'altro. È diventato un'ansia da prestazione con giudici i...

La Descrizione di uno Stile Nuovo: Alessio Miglietta

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Alessio Miglietta non scrive per consolare. Le sue parole non sono carezze, sono schegge: schegge di specchi incrinati che riflettono il volto di un’epoca esausta. In lui non c’è la quiete da antologia scolastica, non c’è il rifugio delle metafore addomesticate: c’è un rifiuto netto, un bruciare le mani pur di non stringere il guanto dell’abitudine. È un autore che si muove nella zona grigia fra poesia e maledizione, fra narrazione e confessione. Se la lirica italiana contemporanea spesso indossa l’abito buono delle rime addolcite, Miglietta indossa invece una giacca strappata, con le tasche piene di silenzi, veleni e visioni. La sua parola è verticale, un taglio netto che separa i vivi dai sonnambuli. Il suo Poema Nero sembra un grido lanciato contro il conformismo, e non a caso ricorda le voci che hanno fatto della ribellione una religione: Pasolini per il furore morale, Bukowski per la sporcizia necessaria, Alda Merini per la febbre dell’anima. Ma Miglietta non è epigono...

"L'Eredità Silenziosa di Kira" di Alessio Miglietta

Il magazzino Yellow Box era saturo di tensione. "Scacco matto, Light Yagami," dichiarò Near, la sua voce infantile che echeggiava tra le pareti di metallo. Indicò il Death Note nelle mani di Teru Mikami. "Quando nessuno dei nostri nomi apparirà, la tua identità come Kira sarà provata." Light, invece di mostrare panico, sorrise. Un sorriso agghiacciante, pieno di una certezza che gelò il sangue a tutti i presenti. "Hai fatto solo un errore di calcolo, Near," disse Light, la sua voce calma e letale. "Hai previsto che avrei usato un delegato. Ma non hai previsto che io non mi sarei mai fidato completamente di nessuno." Lentamente, Light si sfilò l'orologio. Con un clic, rivelò un minuscolo scomparto segreto contenente un piccolo pezzo di carta del Death Note e la punta di un ago. "Ho sempre tenuto per me l'ultima mossa." Prima che chiunque potesse reagire, Light iniziò a scrivere. I nomi di tutti i membri della SPK, e infine, ...

C'È TROPPA FROCIAGGINE, di Alessio Miglietta [monologo]

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Sono entrato nel locale come chi entra in un deposito di sentimenti usati: odore di alcool, deodoranti economici, e quella polvere sottile di promesse comprate a rate. Non c’era bisogno di presentazioni: i sogni lì dentro erano venduti in tre taglie — small, medium, “non ci sono più le taglie di una volta” — e chi reclamava autenticità era subito catalogato come nostalgico o fastidioso. Io, cronista involontario, avevo solo una macchia di caffeina e il desiderio sbagliato di dire le cose come stanno. Non voglio che la mia voce sia una carezza. Voglio che sia un graffio che ti sveglia. Perché la cosa più irritante non è l’essere umano che ama in modo non standard: la cosa più irritante è la menzogna di chi fa finta di capirlo mentre incassa. La mercificazione dell’identità queer è un caffè amaro servito con guanti di pelle: estetica arcobaleno sull’etichetta, sfruttamento dietro il bancone. Pride corporate? È marketing con la bandiera di carta. Sponsorizzazioni che pagano so...