L'ULTIMA LIBERTÀ, di Alessio Miglietta [monologo]
Sapete qual è l’ultima vera libertà che ci è rimasta? No, non è la democrazia, quella è un talent show con troppi concorrenti. Non è la libertà di parola, che di solito finisce con te che vieni licenziato. E non è nemmeno il diritto di scrollare l'apocalisse su TikTok alle tre di notte.
Signori e signore, l’ultima, incontaminata libertà si consuma nel silenzio della propria stanza, tra il letto sfatto e lo schermo del cellulare a bassa luminosità. L'ultimo atto di ribellione è la masturbazione.
Perché il sesso, quello vero, quello con un'altra persona – Dio ce ne scampi – è diventato un'industria. È il capitalismo applicato ai genitali. Devi vendere bene il tuo prodotto, devi fare marketing sui social con foto in cui sembri una persona che fa sport e ha letto almeno la trama di un libro. Devi gestire il customer care, migliorare la performance, leggere le recensioni non scritte negli occhi dell'altro.
È diventato un'ansia da prestazione con giudici invisibili. Ti devi depilare, profumare, sapere come gemere senza sembrare uno che sta per avere un infarto o, peggio, un attacco d'asma. È un teatro con critici spietati, pronti a lasciarti una recensione su TripAdvisor dell'anima: "Era meglio il mio ex", "Mi aspettavo di più", "Non hai i tempi di Pedro Pascal, ma apprezzo lo sforzo".
Il sesso è come il sushi: tutti ne parlano come fosse la cosa più sublime del mondo, ma nove volte su dieci esci con la sensazione di aver speso troppo per un'intossicazione alimentare emotiva. Tutto per cosa? Per trovarti sudato, vulnerabile e con la responsabilità di affrontare gravidanze, malattie e, peggio di tutto… conversazioni post-coito. La possibilità remota, ma statisticamente non nulla, di finire in una puntata di Un giorno in pretura.
E poi c'è lei. La masturbazione. L’ultima forma d'arte pura. Anarchia sessuale.
Nessun compromesso, nessuna aspettativa, nessuna scenografia da montare con playlist Spotify chiamate "Vibes Notturne". È onesta. Diretta. Brutale nella sua efficienza. Non devi piacere a nessuno, non devi impressionare nessuno, non devi nemmeno lavarti se non vuoi – igienisti avvisati.
È l'unico gesto che non ha bisogno di bugie. Nessun fallo simbolico da dimostrare, nessun orgasmo da regalare per pietà. Nessuno può licenziarti, nessuno può darti un "ci sentiamo" che vuol dire "sparisci per sempre". Non ci sono vincitori o vinti, solo un momento di pace prima del ritorno alla mediocrità quotidiana.
Ma il vero capolavoro, la liberazione totale, è nel silenzio che segue.
Perché quando ti masturbi, non c'è nessuno, e dico NESSUNO, che alla fine si gira e ti sussurra con quel tono da film indipendente francese:
"A cosa stai pensando?"
...mentre tu stai solo cercando di capire se hai ancora della pizza in frigo.
E, diciamocelo, è l'unico caso in cui, quando hai finito, non devi nemmeno fingere di voler rimanere a dormire.
AM
Commenti
Posta un commento