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RADIO ITALIA SOLO MUSICA DI MERDA

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La strepitosa classifica di #radioitalia con qualche piccola considerazione. Pronti?  #Blanco – Piangere a 90 Una corsa a novanta verso l’autoerotismo emotivo: ti sbatti tanto per un orgasmo sentimentale, ma tutto quel pianto rimane appeso come un preservativo bucato. #Annalisa – Maschio Inno masturbatorio maschilista: la voce di Annalisa si perde in preludi verbali inutili, come pregare un idolo inesistente e scoprire che è di latta. #Alfa feat. #ManuChao – A me mi piace Tentativo ridicolo di world music che sbaglia l’urgenza: una fusione che suona come un bicchiere rotto, piuttosto che un inno, è solo polvere in faccia. #AchilleLauro – Amor Affogato nell’autoindulgenza sacra, questo fronzolo suona come un’ostia rancida: non c’è amore, solo un altare di vanità. #Fedez e #CLARA – Scelte stupide Non sono solo scelte, è un’orgia di banalità senza ritegno: Fedez e CLARA si danno all'idea idiota di compiere fosse un sacrilegio proporre una canzone del genere.. #TheKolors – ...

HAI MAI PENSATO DI FARE UN SECONDO FIGLIO? di Alessio Miglietta

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Non avrei mai immaginato, a quarant’anni passati, di infilarmi di nuovo nella giostra infernale del pianto notturno. E invece eccolo lì, il secondo piccolo demone con occhi grandi come promesse di caos. Proprio tu, lucidissimo quarantenne, che pensavi di vendere le tue magliette vintage e rifarti una vita da saggio filosofo sul divano, invece ti ritrovi a sporcarti di nuovo di merda e di bava. Ricordi quando, a trent’anni, quello scatto di follia sembrava epico? Allora sì, l’idea di un figlio sembrava romantica: pubblicare poesie, fare feste, imparare a suonare il pianoforte in salotto. Oggi, ripenso a quelle utopie come a pellicole d’epoca: illustrate, ma senza alcun sound. Perché a quarant’anni, con la schiena già che protesta come un vecchio motore diesel, avere un neonato numero due è un atto di masochismo supremo—un tuffo nel buio senza salvagente. C’è qualcosa di perverso nell’idea di ricominciare da zero quando tutti i tuoi amici stanno già programmando weekend nella...

"La Poesia che Cura" della giornalista Federica Vitale

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Alessio Miglietta: il poeta rock che scrive con il sangue e suona con l’inchiostro Tra poesia, musica e rivoluzione, Alessio Miglietta riscrive le regole della letteratura italiana contemporanea. Una voce lucida e crudele, che scava nelle ferite e costruisce bellezza dal caos. Nel cuore di una Roma che osserva e inghiotte, dove la storia si impasta col cemento e i sogni si fanno sporchi e veri, Alessio Miglietta è un’anomalia necessaria. Un poeta rock, un narratore borderline, un autore che non scrive per piacere, ma per scardinare. Ogni suo libro è una deflagrazione controllata. Ogni verso, un coltello che non sempre ferisce: a volte guarisce. Una selva oscura senza paura Come Dante, anche Miglietta si è ritrovato in una selva oscura. Ma, a differenza del sommo poeta, non ha tremato. Ci si è seduto dentro, ha ascoltato le voci, ha raccolto le ossa e con quelle ha costruito la sua poetica. Niente paura, nessuna concessione. Solo parole che respirano, soffrono e gridano. Lo ...

IL FORNO NON È UN’OPZIONE VEGANA di Alessio Miglietta

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Luce fioca. Sbuca dal nulla una figura in impermeabile grigio. Qui si gioca con i resti del Novecento, e si accende una sigaretta con le pagine ormai ingiallite del Mein Kampf. Parla con tono calmo. Troppo calmo. È il tono di chi ha visto l’inferno, ha chiesto lo scontrino, e si è lamentato perché il conto era troppo salato. "Ebrei. Sempre loro. Sempre lì, sempre ovunque. Come i semi di sesamo sul pane industriale: nessuno li vuole, ma stanno sempre lì, attaccati al culo della Storia. E i nazisti? Belli, biondi e con gli occhi azzurri, i nazisti. Principi azzurri ariani. Precisi, puntuali, ordinati. Sembravano un catalogo IKEA con un feticismo per le uniformi e la combustione umana. 'Auschwitz, benvenuti!' – suonava quasi come Disneyland, solo che invece del costume di Topolino trovavi Mengele col camice bianco e un bisturi tra i denti e un sorriso da un orecchio all'altro.  "Sai com’è: quando l’uomo gioca a fare Dio, dimentica il dettaglio fondamental...

L'ACCOPPIATA ACHILLE LAURO~McDONALD'S

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Dalla mente che ha profanato di Sanremo… …dal corpo che ha oltraggiato la moda, la musica e il buon gusto… ...dalla voce che ha ridefinito, livellando ogni elemento verso il basso, il concetto di "canto" e "talento"... …abbiamo finalmente il testimonial che si è letteralmente venduto al capitalismo. "Cortesemente, un Crispy McLauro. Il primo panino gender-fluid: ti entra in bocca come un angelo, ti esce dal culo come un demonio." "Con ketchup consacrato e maionese ai sette peccati capitali. Ogni morso è una bestemmia. Ogni sorso, un perdono negato." "Partecipa al concorso per vincere due biglietti, scansiona il qr code sullo scontrino e potrai ammirarlo live al suo prossimo concerto" Poi parla di icone. Cortesemente, ma vattelappianderculo.

Oggi è la Giornata internazionale contro l'omolesbobitransfobia

DISCLAIMER: Qui c'è del sarcasmo, lo dico prima per i meno dotati intellettualmente.  Oggi è la Giornata internazionale contro l'omolesbobitransfobia Sapete qual è la cosa più idiota che si possa dire oggi? Che l’omofobia non esiste. Subito dopo viene: “Io non sono omofobo, MA…” Quel ma è sempre una cazzata. O lo sei, o non lo sei. “Io non sono omofobo, MA non voglio che mio figlio diventi gay perché ha visto due uomini baciarsi in TV.” Certo. Perché l’omosessualità è contagiosa. Come l’influenza. Basta uno starnuto e tac: ti svegli che ti piace Tiziano Ferro. Non perché fa musica di merda, ma per le sue inclinazioni, s'intende.  Ma siamo sinceri: l’omofobo non ha paura dei gay. Ha paura di se stesso. Ha paura di quel momento, nel silenzio della notte, in cui il porno etero non basta più, e clicca su “mature gay gangbang with candles and Gregorian chant”. E poi si confessa. “Padre, ho peccato. Ho avuto pensieri impuri.” “Con chi, figliolo?” “Con un uomo.” “Era battezzato?” ...